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Teatro del Gatto, Ascona, 4/5 luglio 2023, 21:00
Spettacolo “La regina dei serpenti”
Ovvero il racconto zoppo di una leggenda leggendaria

Questo spettacolo nasce come finalizzazione del percorso svolto con “IncontrArti”, un laboratorio teatrale iniziato a Locarno nel febbraio del 2022. Nel gruppo dei partecipanti, tra cui richiedenti l’asilo e rifugiati da diversi paesi (soprattutto Afghani/e e Curdi/e) coesistono culture diverse. C’è chi proviene da lontano e chi invece in Ticino ci è nato o cresciuto. Ognuno di loro ha un grado di esperienza diversa nel teatro ed ha sviluppato un interesse maggiore verso un ambito specifico, dalla scrittura alla messa in scena, dal movimento al canto. Nessuno di loro – o quasi – ha svolto finora questa come professione, tutti si sono impegnati anima e corpo in questo progetto perché ci credono profondamente.
“La regina dei serpenti” racconta la leggenda di Şahmeran, per l’appunto regina dei serpenti, metà donna e metà serpente, una storia molto diffusa in tutta l’area mediorientale. Si narra che Şahmeran abbia vissuto una tragica storia d’amore con un ragazzo umano e che sia morta per questo. Si dice anche che, per volere della sua amata, il ragazzo si sia trasformato nel leggendario sciamano Lokman Hekim, le cui cure sono miracolose. Pochi sanno, però, che la figura della regina dei serpenti esiste anche in tante antiche leggende europee ed è sempre portatrice di buona sorte, salute e prosperità. Per questo essa rappresenta un ponte culturale ed un simbolo di riscatto del femminile, tema di grande attualità.
Lo spettacolo è estremamente eterogeneo, montato concatenando scene teatrali più classiche con altre più danzate, momenti di racconto con interventi musicali. Si passa da una comicità leggera ad un lirismo talvolta tragico, volteggiando rapidamente attraverso i diversi codici stilistici. Gli attori e le attrici ci condurranno in questo viaggio con il solo aiuto della musica e di pochissimi oggetti. Sono loro stessi ad aver creato le scene che formano lo spettacolo, sotto la supervisione dei registi, nonché guide del percorso laboratoriale. Gli stessi testi sono stati scritti dai partecipanti in italiano, nonostante per la maggioranza di loro non sia la lingua madre. Mossi dalla volontà di entrare in dialogo, aspiriamo ad un sincero scambio interculturale tra il pubblico, gli attori e le attrici. A renderlo possibile sarà il teatro, che di dialogo è maestro.