Ho riflesso su tutti gli impegni e gli sforzi fatti qui e, nonostante sia grato agli Svizzeri, ricordo anche molte situazioni spiacevoli … Volevo finire i miei studi di economia che avevo iniziato in Libia, però non si poteva qui, per via della politica di migrazione. Quello che potevo fare sempre però, erano i lavori di pulizia. Pulire le strade, lavare i piatti – in questo senso si, sono stato benedetto della società, fino ad oggi.
Ma sono ancora visto come “maomettano”, come criminale, come terrorista. Questo mi rende davvero triste. Sento che la mia psiche sta deperendo. Ho perso la mia patria e l’integrazione e fallita. Non ho più speranze….” Muheieddin, Libia